sabato 27 dicembre 2014

Un bimbo felice fa il genitore felice


Eccolo a godersi il frutto del suo lavoro e di babbo.

L'Ikea dei piccoli è un mondo di colore, stimolo e intrattenimento. In negozio esistono lungo il percorso aree gioco in cui il piccolo cliente sperimenta l'oggetto del desiderio lasciando ai genitori il tempo di godersi la visita e riflettere sull'offerta. 

A casa il piccolo mondo del gioco di ruolo intrattiene il nostro piccolo e lascia tempo hai genitori di farsi una chiacchierata amorosa...  

E vissero felici e contenti 

Viaggio di rientro

Sono finite le vacanze. A malincuore si lasciano gli affetti, il calore della famiglia, le nuove amicizie tra cugini e i bisticci per una sedia per due.


Si sale in macchina direzione Nave con la
promessa del parco giochi al ponte 7 e per ottimizzare il tempo si schiaccia un pisolino. 

Fino all'arrivo a Genova, città affascinante e ricca di cultura e storia.
Una tappa veloce alla focacceria e si sale in nave.


In attesa di essere chiamati per una cabina ed ecco che la nave lascia il porto. 

Arrivederci a presto terra ferma, già mi manchi col tuo sapore di casa. Si torna all'isola...




mercoledì 24 dicembre 2014

Natale

La tenerezza dei nostri figli. 
I loro sorrisi.
Lo stupore nel ricevere ed aprire i regali.
I giochi, la condivisione, gli scherzi.
E il tempo del relax




E poi, Babbo Natale all'improvviso suona alla porta..,






...ed è subito festa! 

Buon Natale a tutti.



sabato 20 dicembre 2014

Happiness

Aspettando Natale a meno quattro giorni.

Holidays...
A nord si vedono le Alpi innevate, il freddo è pungente come nella mia gioventù, sapore di casa e famiglia; è festa.

Un bel rosso tramonto in riva al lago ai giochi, una bellissima luce.



E un Rosso rush cutaneo...

Scarlattina per due: figlio e mamma.

Per chi non avesse idea di cosa sia, come si prende (e si riprende), come si cura e quanto dura, ecco un link e un beati voi...

http://www.scarlattina.com

mercoledì 17 dicembre 2014

A scuola. Penultimo giorno...

-7 a Natale 

Oggi è il penultimo giorno di scuola e poi...si parte!



Che bello è stato andare a scuola in bicicletta. L'aria frizzantina ha dato a mamma e a me una sferzata di energia e cacciato il sonno.
Però arrivati non avevo più voglia di scendere...


Buona giornata!


martedì 16 dicembre 2014

La fortuna

Di arrivare a portare il bambino a scuola prima di restare a piedi.

Può succedere anche questo il
Martedì mattina. Giorno in cui hai programmato un'agenda discretamente piena di "to do"

Muoversi a piedi cambia completamente la prospettiva e il tempo.

Un passaggio da parte di una mamma di un compagnetto di Enea, due chiacchiere per conoscersi un poco è il jogging mattutino è salvo.

Rientrando a casa a piedi si trova il tempo per passare a comprare due cose. 
Poi a casa per una doccia e cambiarsi in tempo per passare dall'elettrauto e chiedere aiuto.

E per pranzo? Tanta pazienza e un po' di fortuna, perché la macchina riparta e così anche il pomeriggio con il mio piccolino. 

domenica 14 dicembre 2014

Babbo Natale al "lavoro". Comdata in festa.

Olbia, 13 Dicembre 2014

Una giornata speciale quella di questo giorno di Santa Lucia in sede di Comdata Olbia. I responsabili hanno voluto organizzare un incontro con Babbo Natale per i bimbi dei dipendenti. E non hanno lasciato nulla al caso.

I bambini sono stati accolti dagli animatori dell' Arte Ballo Cabaret che hanno reso l'attesa dell'arrivo di Babbo Natale davvero allegra con musica, palloncini e trucco.

Palloncini
Trucco
Luna e Stelle

Riuscito!
Arte Ballo Cabaret
E che dire del buffet a cura delle mamme (hr inclusa):


Ed in fine ecco l'ospite più desiderato e la sua aiutante Elfa:





Un pensierino per tutti e via con le danze.

Arrivederci al 24 caro Babbo Natale.

giovedì 11 dicembre 2014

Calendario dell'avvento anche per noi.

Il calendario dell'avvento è un oggetto che nella mia memoria era relegato in un cantuccio buio.
Con l'arrivo di Enea un lumicino si è acceso e mi sono ricordata del mio, che condividevo con mio fratello.

L'ha costruito papà,mettendo insieme un cerchio di cartone e le scatole dei fiammiferi e con le iniziali dei nostri nomi e cognome ha creato un alberello di Natale. Questo èuno dei ricordi migliori che ho legati alle feste di Natale, oltre ad un ricordo d'amore di papà che oggi assume ancor più valore peché so quanto amore ci vuole per trovare il tempo di confezionare un oggetto così, tempo suo che ha regalato a noi.

Anche io avei voluto crearne uno a mio figlio. Tuttavia il tempo scappa ed ancora non ho fatto nulla. Per ciò ho deciso di approfittare dell'occasione di averne trovato uno pronto, come lo avrei voluto io e l'ho appeso in cameretta di Enea per fargli una sorpresa stasera quando rientriamo a casa. E anche per incoraggiarlo a svegliarsi in cameretta sua, sereno e gioioso.

D'altronde non sono perfetta, lui lo sa, io lo so ma ci amiamo anche così trovando soluzioni alternative.


mercoledì 10 dicembre 2014

Programmare, rassicura e rende più semplice la vita dei nostri figli...et la notre aussi.

Qualche volta la forza di volontà può indebolirsi per fattori che non sempre hanno origine da una mancanza di forza fisica. Spesso capita che l'affaticamento sia mentale o dovuto ad un'assenza di senso del dovere rispettare un impegno preso con se stessi.

Condividere con i più piccoli ciò che si ha intenzione di fare il giorno seguente, farlo dalla sera prima e magari recitarlo come un mantra si rivela essere molto efficace per ridurre al minimo le ansie, i capricci e le disillusioni di tutti.

Il rituale risulta molto piacevole. "Lo sai cosa facciamo domani? Ci alziamo presto e facciamo colazione: a Babbo e mamma facciamo il tè e per te? Cosa vorresti, latte macchiato?"
"Bene. Poi ci vestiamo con la tuta perché è giorno di palestra: giocherai con i cerchi, la palla e altro ancora con i tuoi amici. A fine scuola mamma viene a prenderti e andiamo a fare una passeggiata in centro...cerchiamo delle scarpine nuove per te"... (o al parco, o a casa di un compagno di scuola, o in piscina). "Quando fa buio che si avvicina l'ora di cena si rientra a casa, si fa il bagno mentre mamma prepara la cena e babbo rientra a casa e dopo essersi asciugati tutti andiamo a tavola".

Il mattino dopo si mette in atto quanto stabilito, tutti gli attori giocano il proprio ruolo senza troppa rigidità e con molta improvvisazione. Così facendo il bambino impara a rispettare gli accordi, acquista sicurezza dal sapere quello che deve succedere e può sentirsi attore protagonista.

Gli adulti ne guadagnano in serenità e anche in forza di volontà laddove la stanchezza potrebbe far desistere, rinunciare o trovare degli stratagemmi e scuse, si ricorda che è stata data la nostra parola e che si deve anche dare il buon esempio.

Io, anima fragile e procrastinatrice, per essere una buona madre divento anche più forte. Anche se ciò non fa miracoli sul mio spirito e mio figlio ogni tanto mi sorprende in fallo e mi chiede "mamma sei triste o arrabbiata? No gioia, sono solo un po' stanca"


giovedì 4 dicembre 2014

Natale si avvicina e il desiderio che questo sia un momento di condivisione e solidarietà mette in moto iniziative interessanti e creative.

Acquistando un bracciale Cruciani C, per esempio, si sostiene la ricerca di Gimema con l’aiuto di Ail.
La buona stella della ricerca è Realizzato in filo macramè e fili di lurex ed è ispirato alla stella di natale.
I bracciali, in diverse colorazioni, sono disponibili in tutta Italia presso le boutique Cruciani e Cruciani C e online su www.cruciani.com/it_IT/braccialetti oltre che sul sito dell’Ail www.ail.it al costo di 10 euro. 

Donare speranza è una grande impresa è l'idea di Amici dei Bambini - AIBI -rivolto alle imprese che desiderano fare un pensiero ai propri dipendenti, clienti e fornitori. Possono essere Regali solidali di quattro note aziende: complemento di arredo, cesto natalizio, oggetti di design per ufficio o dolciumi. Si può anche scegliere di donare un biglietto o un calendario. 

La lega del filo d'oro propone delle idee per quanti scelgono di fare un regalo col cuore e per rendere felici due persone. Ne hanno per per occasioni diverse e pensate anche per regalini ai bambini.

A mio avviso anche lavoretti home-made sono ben apprezzati, ad esempio calendari dell'avvento o calendari fotografici o cartoline di auguri personalizzate, o bambole di pezza sono facili da realizzare. 

Lo so, per qualcuno tutto ciò non è nulla di nuovo ed è magari anche un po' banale, ma per tanti altri che ci stanno provando per la prima volta qualcosa potrebbe essere non così scontato e ricevere consigli e spunti sarà un vero regalo solidale.

Quindi, lasciateci qualche idea, consiglio o suggerimento pubblicando qui ciò che abbiamo è stato realizzato, per dare spunto a quanti non trovassero l'ispirazione...


sabato 18 ottobre 2014

Collaborazione sinergica scuola-famiglia: quando manca e quando c'è

Prendo spunto da quanto mi è accaduto qualche giorno fa durante uno scambio di informazioni con una delle due maestre di Enea all'uscita da scuola.

Premetto che fin da quando mio figlio è nato mi sono imposta di essere un'osservatrice attiva nella sua vita, ovvero di lasciarlo fare, osservare la crescita e lo sviluppo delle sue competenze e di attivarmi al bisogno per supportarlo o aiutarlo sforzandomi di chiedergli prima se vuole essere aiutato o se vuole provare a riuscire da solo.

Durante il fine settimana mi è capitato di fargli il bidet dopo essere stato in bagno per la cacca (si può dire cacca senza imbarazzi, vero?) e di notare un terribile arrossamento e una piccola ulcera intorno all'ano i quali mi hanno suggerito che il bambino a scuola non aveva il supporto richiesto per la corretta igiene personale. 

Sapevo già che i bambini della scuola materna sono meno seguiti in tal senso per molteplici ragioni tra le quali il voler stimolare la capacità di indipendenza e tuttavia non avevo pensato di risolvere lasciando a scuola delle salviette umide per a pulizia del sedere dopo la carta igienica. Per ciò quel pomeriggio, nel ritirare Enea ho anche deciso di informare la maestra di quanto osservato e della soluzione che avevo trovato chiedendo la loro collaborazione nel ricordare ad Enea di prendere la salvietta prima di andare al bagno.

Per tutta risposta  mi sono sentita die che non era compito della bidella che accompagna i bambini al bagno pulirgli il sedere e che loro spingono gli alunni ad essere autonomi e che Enea è pigro e non sa né usare la carta igienica né soffiarsi il naso da solo.

Al momento ho solo replicato che non era mia intenzione muovere un rimprovero e tanto meno fare polemica bensì suggerire una soluzione conforme alle regole educative e al contempo alle competenze manuali di Enea.

Tuttavia, l'episodio per quanto sgradevole è stato tanto inquietante quanto illuminante  in merito al sistema educativo adottato dalla suddetta insegnante gettandomi in un vortice di considerazioni:

1- la scuola è fatta per insegnare quindi se il bambino ancora non sa soffiarsi il naso parlane con i genitori, condividilo come obiettivo e costruisci insieme a loro (noi) una strategia;

2- non esistono bambini pigri soprattutto quando hanno solo tre anni e del mondo vogliono sapere ogni dettaglio e sentirsi capaci di fare come gli adulti. Perciò se Enea non sa ancora soffiarsi il naso da solo è perché fino ad ora non ha avuto bisogno di impararlo. Mettere un'etichetta può essere pericoloso per l'accrescimento del bambino che potrebbe cominciare a identificarcisi minando la sua autostima e un sano sviluppo;

3- Se anche la seconda maestra mi mostra lo stesso gap educativo dovrò considerare di cambiargli scuola?

Il giorno dopo sono quindi tornata in argomento con l'altra delle mastre riportandole quanto accaduto con la sua collega e informandola del fatto che non ero d'accordo che Enea fosse pigro e che si usassero certi aggettivi e che avevo da riportare loro numerosi esempi di comportamento pro-attivo del bimbo e del suo entusiasmo nell'imparare.

Fortunatamente la risposa dell'insegnante questa volta è stata equilibrata e oggettiva e rassicurante. Ha confermato la volontà di Enea ad apprendere e i suoi progressi anche nell'essere autonomo andando in bagno.

In fine oggi, arrivando a scuola ho trovato Enea seduto in braccio alla maestra che si coccolavano leggendo una storiella. Quando Enea si è accorto della mia presenza subito mi è venuto incontro e mi ha dato un bacio e immediatamente è tornato a salutare l'insegnante, con un bacio ed un abbraccio. Così anche la maestra si è avvicinata a me per salutarmi e per rincuorarmi del fatto che Enea sta andando bene e che tutto procede per il meglio con la collaborazione di tutti.





giovedì 16 ottobre 2014

Fiabe del Mondo

Divezzamento - Svezzamento

Prime pappe
Bene bene...eccoci, Enea e io, alle prese con le prime pappe, il primo distacco e la posizione seduta per mangiare. E gli piace!

Da qualche tempo desideravo cominciare con il divezzamento -moderna terminologia- così da poter riprendermi i miei spazi per ricominciare a fare attività fisica, praticare i miei hobby e ritrovare la mia forza psichica..Però in cuor mio non mi sentivo ancora pronta ad abbandonare l'intesa che finalmente si era creata con il pargolo.

Quindi ho cominciato, incoraggiata da mio marito, con la pappa a pranzo. Povero figlio. La prima è stata un vero schifo. Ho seguito quasi tremante, quasi come dovessi fargli una puntura, le istruzioni datemi dal pediatra. E' uscita liquida e decisamente poco invitante. E lui ha anche provato a mandarla giù cimentandosi con il cucchiaino, ma gli scappava di bocca e colava sul mento e nel collo. Un disastro.

Il secondo giorno ho fatto secondo il mio buon senso e gli ho dato una pappa più densa che potesse tenersi più a lungo in bocca per indagarne il gusto prima di capire in che modo mandarla giù. E certo, perché Enea ancora non aveva del tutto l'istinto di deglutizione e l'impulso di suzione era sempre troppo forte. E ha risposto benissimo! Ha mangiato i 2/3 del totale e per chiudere ha voluto il seno.

Dopo un paio di settimane, mangia tutto quanto nel piatto e non chiede più il seno per pranzo. Raramente per merenda, ancora per colazione e per addormentarsi la sera. E da tre giorni vuole la pappa anche a cena. E quando dico Vuole è proprio lui che la richiede facendosi capire a gran gesti e schiocchi di lingua.

Una sera di due giorni fa era a tavola con a cena e ci fissava agitandosi eccitato, aprendo e chiudendo la bocca, piegato in avanti verso i piatti. Lo ho preso in braccio per proporgli il seno, per verificare se stava chiedendo cibo. Per qualche secondo lo ha preso ma poi ridendo a girato la testa verso il tavolo dove c'era il babbo che mangiava e dava colpi di reni per essere messo seduto. Non si è più riattaccato, continuando a mostrare interesse per quello che stavamo mangiando. Quindi, di comune accordo gli abbiamo proposto la pappa serale, con il brodo e del formaggino. Beh, non ne ha lasciato traccia.

Inoltre, abbiamo notato un beneficio nel sonno notturno. Si sveglia meno e quando si lamenta o piagnucola, cullato per qualche secondo riprende a dormire. Invece, le notti prima entrava in dormiveglia lamentandosi quasi una volta ogni ora, ed io continuando a fare come d'abitudine dei primi mesi, quando chiamava per fame, gli proponevo il seno che stava diventando così un ciuccio. Tuttavia, non riusciamo a rispettare la consegna della pediatra di fare solo 5 pasti al giorno. Impossibile o allora non devo contare quelli al seno della notte o a colazione o qualche volta come aperitivo prima di cena che mi fanno arrivare a 7.



Manovra di disostruzione del bambino